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Binance: avete mai ricevuto una multa da $ 4,3 bn?

  • ilariapuerari
  • 19 dic 2023
  • Tempo di lettura: 3 min


19Dicembre 2023. La notizia: Changpeng Zhao, ex CEO di Binance, “CZ” per gli amici, ha ammesso la propria colpevolezza di fronte al Dipartimento di Giustizia americano.


Nei termini dell’accordo, Binance ha accettato di pagare multe superiori a $4,3 miliardi di dollari per risolvere accuse civili e penali e CZ è stato costretto a dimettersi come CEO. Ha anche dovuto cospargersi pubblicamente il capo di cenere, dichiarando pubblicamente di avere fatto grossi errori e doversene assumere la responsabilità.


Questa notizia mi ha portato a fare diverse riflessioni: non pensavo che Binance si sarebbe piegata alle richieste del governo a stelle e strisce, sebbene una parte di me sospettasse che lo scherzetto che CZ ha fatto a FTX e Sam Bankman Fried (innescando di fatto il collasso della principale realtà Crypto a stelle e strisce) prima o poi sarebbe stato vendicato.


Provo a riassumere:


1)      Ai regulators non piace essere ignorati


Binance, e molti altri exchange, hanno a lungo sostenuto che le attività crypto non dovessero rispettare le regolamentazioni nazionali. Quindi, non dovrebbero essere trattate come securities e sottostare alle regolamentazioni (locali) sugli asset di investimento. Di tutt’altro avviso la SEC (la Consob americana), che nel corso degli ultimi mesi ha avviato azioni contro Coinbase, Binance e Kraken. L’azione contro Binance e il suo fondatore è stata uno sforzo congiunto del Dipartimento di Giustizia, della Commodity Futures Trading Commission e del Dipartimento del Tesoro. Come dire che dal punto di vista finanziario, gli US hanno schierato l’esercito, i marines e i corpi d’elite in uno sforzo corale.


2)      I temi AML e utilizzo improprio delle crypto per finanziamento al terrorismo non sono un tema di tecnologia


Nel caso di Binance, le accuse sono gravi e precise: utilizzo di procedure AML poco trasparenti e supporto a transazioni associate al narcotraffico e a gruppi terroristici come le Brigate Al-Qassam di Hamas, la Jihad islamica palestinese, al-Qaeda e ISIS. Ma molti (tutti?) exchange hanno processi di onboarding piuttosto solidi, al livello di quelli bancari, e conoscono bene i propri clienti. Tuttavia, avere la tecnologia per sapere chi ha fatto una determinata operazione ed avere le transazioni tracciate (per definizione sulla blockchain) non significa implementare regole AML, né fare il reporting regolamentare che il Dipartimento del Tesoro di sarebbe aspettato.


3)      I temi AML e finanziamento del terrorismo non sono che una delle aree di interesse dei regulators


Fermiamoci un attimo. Cosa vogliono i regulators? Oltre a fermare il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo, i regulators vogliono che i clienti siano consapevoli e informati sui rischi di investimento in cryptovalute. Quando c’è stato il crackdown di FTX, è stata creata una specifica linea telefonica contro i suicidi: molti clienti avevano preso denaro a debito o investito tutti i propri risparmi per investire in cryptovalute e si sono trovati in mano un pugno di mosche. FTX non teneva nemmeno gli asset dei clienti separati da quelli aziendali e questo è esattamente il punto della questione. Stessa cosa è successa con il crackdown di Terra/Luna, dove diversi investitori hanno creduto di guadagnare “senza rischio” lo spread tra costo del debito e i ritorni del protocollo Anchor. In questo caso, gli asset a garanzia del valore di Luna non erano chiari ma l’effetto è stato analogo con tanti risparmiatori che hanno perso tutto.

Molti governi stanno pretendendo garanzie a protezione dei risparmiatori: la scorsa settimana, la Financial Conduct Authority (FCA) ha avvertito le società che promuovono cripto-asset che dovranno fornire informative trasparenti sui rischi e utilizzare pubblicità "eque, chiare e prive di informazioni fuorvianti".


4)      Se non possono fermare la società, i regulators si concentrano sul management


Binance non ha un quartier generale globale e CZ ha finora resistito alle richieste di crearne uno, dicendo che voleva che la piattaforma funzionasse secondo un modello operativo “decentralizzato”. Questa scelta è coerente con chi, come molti altri exchange, crede che le criptovalute siano “apolidi” e non siano investimenti che debbano essere supervisionati dalla SEC. In questo caso come in altri, nel momento in cui non si riesce a fermare l’operatività di un’azienda, il regulator agisce direttamente contro il management. CZ dovrà pagare 50 milioni di multa di tasca sua ed è stato rilasciato dietro pagamento di una cauzione personale di 175 milioni di dollari garantita da 15 milioni di dollari in contanti. Per contro, CZ – pur senza incarichi manageriali – continuerà a mantenere le proprie quote societarie di maggioranza nell’exchange più grande al mondo.


5)      Gli altri exchange seguiranno


La sentenza sull’exchange più grande al mondo farà giurisprudenza. Un paio di settimane fa, a fine Novembre, la SEC ha intentato causa a Kraken imputandogli di operare illegalmente come exchange, broker, intermediario e clearing house e di mescolare gli asset dei clienti con i propri. Le accuse a kraken seguono analoghe imputazioni a Coinbase  e Binance. Gli US hanno si sono organizzati massivamente per limitare i rischi collegati all’operatività degli exchange e non saranno gli unici a farlo.

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